LNB: Fra militare e Unihockey: scopriamo Noel Frapolli

È mancata molto in questa stagione l’energia dell’ala di Contra, che tuttavia è riuscito ha giocare qualche partita, dando una mano alla squadra e offrendo la sua grinta in campo: scopriamo Noel (Nöl) Frapolli.

– In primo luogo, come stai?

Pur essendo lontano da casa sto bene, e di certo di questi tempi è un privilegio.

– Hai potuto anche se a Militate seguire la squadra?

Ho cercato di seguirla il più possibile provando ad essere presente a più partite possibili, impresa non facile ma che ha portato a delle belle soddisfazioni.

– Purtroppo quest’anno per via del militare hai potuto giocare poche partite, ma come ti è sembrata la squadra e la stagione del Vuh?

Notevole il lavoro fatto con i giovani, i compagni li ho visti molto affiatati. Non ho purtroppo potuto contribuire durante la” crisi” che c’è stata a fine stagione e questo mi dispiace, ma nonostante ciò è stata una buona stagione, con buoni picchi prestazionali.

-Sport e militare secondo te possono convivere, o è troppo difficile organizzarsi per poter sostenere un campionato di lega Nazionale B con allenamenti e partite?

È molto difficile, il week end si rientra a casa stanchi dalla settimana, ma sicuramente se c’è piacere e passione nello sport le due cose possono convivere con alcuni compromessi. Ottima anche la collaborazione da parte dell’esercito che per l’inizio di stagione mi ha permesso di avere dei congedi sportivi.

– Dove ti trovi a Scuola reclute, e come stai vivendo la situazione Corona Virus?

Attualmente mi trovo a Herisau Inf S 11-1/20 Kp4 a pagare il grado, da settimana prossima ci muoveremo a St. Luzisteig nella Inf S 12-1/20 Kp1 dove finiremo la scuola reclute. Attualmente la situazione è abbastanza caotica, non ci sono più uscite libere o week end. Le informazioni che riceviamo sui compiti sono sempre date giorno per giorno, o comunque con davvero poco preavviso. Come tutti sappiamo è una situazione di crisi, e l’esercito si sta impegnando a tenere i soldati sani e in forma così da poi poterli usare per aiutare i civili in difficoltà. Diciamo che nel negativo, in caserma ci sentiamo tutti al sicuro.

– Cos’è per te l’unihockey?

Domanda molto difficile, potrei dire che è una delle mie passioni, sicuramente quella che mi ha preso più tempo in assoluto e la quale mi ha dato le più grandi soddisfazioni. Gioco sin da quando Nico Eberli mi ha fatto innamorare di questo sport, di conseguenza è una passione che mi ha visto crescere e che allo stesso tempo mi ha fatto crescere.

– Avere la possibilità di giocare in lega nazionale B cosa significa per te ?

Credo sia un onore, ma per chi c’era sicuramente è stata più interessante la scalata che abbiamo fatto dalla 3ª lega alla serie B, giocare in B è un continuo confermare il buon lavoro svolto durante questa scalata.

– Sei scaramantico prima di una partita, cosa fai (gesti, rituali o altro)?

Si, lo sono, anche se non esageratamente. Tutti da descrivere sono troppi, forse quello più significativo è il riscaldamento rigorosamente assieme ad Alex, con i medesimi esercizi e il medesimo procedimento di quest’ultimi.

– Quale è stata la tua più grande soddisfazione in ambito sportivo?

Ci sono tanti momenti differenti che mi hanno portato soddisfazioni non indifferenti, ho tantissimi bei ricordi di quando ero piccolino, le varie selezioni Ticino, la prima stagione in prima squadra, le partite in campo piccolo… Se dovessi sceglierne una sceglierei la parte di stagione che ho giocato assieme a Jarmo e Teemu.

– Cosa ti aspetti personalmente dalla prossima stagione?

Sinceramente non ho aspettative, mi piacerebbe riuscire a giocare il più possibile ma il mio futuro è ancora da pianificare e non so con precisione cosa mi riserverà, vedremo..

– Esprimi un tuo pensiero personale.

Ascteca oppure puoi stare a casa.

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